Sono nato a San Salvatore di Fitalia (ME), ho frequentato la scuola d’arte per la ceramica di Santo Stefano di Camastra e l’Istituto d’Arte di Caltagirone.
L’insegnamento è la nave che mi ha trasportato per tanti porti: ho conosciuto la Sardegna col suo sofferto paesaggio, poi i tufi modellati dal tempo della bassa Toscana e le cretose colline senesi; ho insegnato in Valdarno, avvolto dal paesaggio quasi violento dei calanchi; a Prato ho vissuto un periodo d’impegno civile e politico: i momenti delle riforme, dei genitori nella scuola, dei consigli d’istituto, delle lezioni fatte tra la gente, come l’incontro tra gli alunni ed i sopravvissuti dai campi di sterminio nazisti.
Qui, in una cittadina voluta industriale, ho visto le tante facce della vita che cambia, ho affrontato le crisi della solitudine con la serenità di chi non sa rinunciare a credere che tutto questo abbia un limite ed una giusta fine.
Per quattro anni ho fatto il decoratore in una fabbrica di ceramiche di Calenzano: questa esperienza mi avvicina al mondo operaio e mi da l’opportunità di imparare ad usare i forni per cuocere i miei lavori.
Nel 1976 ho acquistato una casa nella campagna di Castiglione Fiorentino: in quel cascinale restaurato in più tempi, preparato pian piano, creo il mio vero mondo.